I 4 MUSICANTI DI BREMA
di Giampiero Pizzol
"Le fiabe sono vere" afferma Italo Calvino nell’introduzione all’ormai celebre raccolta di fiabe italiane: sono vere non perché narrano fatti realmente accaduti in determinate epoche storiche e si riferiscono a persone esistite per davvero ma perché dicono il vero, infatti raccontano la storia, trasfigurata finché si vuole, di ogni uomo della sua lotta per la crescita e la conquista della maturità, con i desideri, le fatiche, le difficoltà che essa comporta. Inoltre esse affermano che ogni uomo è libero di accogliere o rifiutare il destino, qualunque esso sia - apparentemente bello e fortunato o apparentemente doloroso - che gli è riservato. Identificandosi con i personaggi o distinguendosi da essi, lo spettatore sceglie da che parte stare e impara e realizzare quello che sarà il suo posto nel mondo "reale". Dunque le fiabe comunicano un modo di affrontare la vita: solo affrontando con coraggio le avversità l’uomo può dare significato più pieno alla propria esistenza. E di questo si può stare sicuri perché, alla fine, anche se dopo fatiche e sacrifici, gli eroi "ce la fanno".
"I 4 musicanti di Brema" è una versione teatrale scritta da Giampiero Pizzol dell’omonima fiaba dove i quattro animali protagonisti, ognuno con la propria storia e il proprio fardello di esperienze, si incontrano, decidono di fondare un band musicale e di andare a suonare a Brema, città che rappresenta per loro la libertà. Durante il viaggio si scontrano con dei briganti, escono vittoriosi dalla lotta e acquistano la consapevolezza che non è così necessario raggiungere Brema perché la libertà l’hanno già conquistata.
Locandina dello spettacolo
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Foto di Giuseppe Tamanini
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