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LED: i rischi dell'illuminazione

Ecco la notizia apparsa su NECSI.IT
Società di ingegneria - ENERGIA SICUREZZA AMBIENTALE
il 14 gennaio 2011


L’Agenzia Nazionale Francese per la Sicurezza Sanitaria, dell’Alimentazione e del Lavoro, ANSES, ha condotto uno studio sulle fonti d’illuminazione a diodi ad emissione luminosa, i LED.

Lo studio ha messo in luce alcuni rischi finora sottovalutati e che devono invece essere presi in considerazione nelle scelte dei sistemi di illuminazione nei luoghi di lavoro.

POSSIBILI DANNI DOVUTI ALLE RADIAZIONI BLU

  • I LED attualmente in uso e in commercio hanno una forte componente di luce blu. Il processo più comune per produrre un diodo che emette luce bianca prevede l’utilizzo di una coppia di LED blu con una a fosforo giallo.  La luce bianca prodotta dai LED è molto intensa e  a bassissimo consumo ma implica la possibilità di un danno visivo
  • Per quanto riguarda la componente blu della luce è stato sperimentato che nel tempo, questa risulta tossica per le cellule della retina le quali subiscono un forte stress ossidativo quando esposte a questa luce

POSSIBILI DANNI DOVUTI ALL'ABBAGLIAMENTO

  • La luminanza di un LED può superare di mille volte quella di un illuminazione normale per cui i limiti di invadenza per illuminazione in interni sono fissati a 1000 candele a metro quadro. Il livello di irraggiamento dei LED può quindi superare il livello di disagio visivo e risultare  invadente qualunque sia la sua posizione nel campo visivo, oltrepassando la soglia di comfort visuale

CONSIGLI UTILI DELL'ANSES

La tecnologia d’illuminazione a LED è molto promettente e i via di sviluppo ma non se ne possono ignorare i rischi pertanto si raccomanda di escludere l’adozione di illuminazione a LED per l’illuminazione pubblica e limitarne l’uso in ambienti di lavoro.


 MIE CONSIDERAZIONI

Questa notizia sembra mirata a denigrare la luce a led per obbligare le amministrazioni comunali e le aziende ad utilizzare ancora le lampade di vecchia generazione, altrimenti perché avrebbero messo la frase "...si raccomanda di escludere l’adozione di illuminazione a LED per l’illuminazione pubblica e limitarne l’uso in ambienti di lavoro." Se veramente la luce prodotta dai led (bianchi in particolare) fosse pericolosa ne sarebbe sconsigliato l'uso in generale.

Ho fatto un po' di ricerche sulla rete per tentare di chiarirmi le idee sulla veridicità o meno della notizia e sono arrivato a queste conclusioni:

Per quanto riguarda il problema dell'abbagliamento sembra che abbiano scoperto l'acqua calda: praticamente tutte le lampade a sorgente puntiforme o comunque dove la luce viene generata da una sorgente molto piccola sono abbaglianti. Faccio l'esempio delle lampade allo iodio da 1000W che si usano a teatro in vari corpi illuminanti come: , quadro, domino (chiamate anche "pallas") e ribaltine, ma anche delle lampade a incandescenza a filamento di alta potenza (oltre i 100W).
È chiaro che quando si utilizzano led di una certa potenza bisogna evitare di guardarli direttamente se non con dei diffusori appropriati o a debita distanza. Quando ho acquistato il primo led da 100W, per averlo guardato da vicino, ho visto quadratini bianchi per diversi minuti.

La patata da pelare, per modo di dire, riguarda la luce blu che, avendo una frequenza fra le più alte dello spettro luminoso, se fissata per lungo tempo può causare effettivamente danni alla retina. La domanda da farsi allora è: Ma i led bianchi possono essere pericolosi?


Riporto il testo di Wikipedia inglese dove si parla proprio di come il led produce la luce bianca:

LED a base di fosforo
Questo metodo comporta il rivestimento di un LED di un colore (per lo più si tratta di led blu InGaN con picco a circa 465 nm) con fosforo. Una frazione della luce blu subisce l'effetto Stokes (Stokes shift) con conseguente abbassamento della lunghezza d'onda (500-700 nm).
I LED sulla base di fosforo hanno un rendimento inferiore a quello dei LED normali a causa della perdita di calore dovuta all'effetto Stokes e anche al degradodel fosforo.
L'ostacolo più grande risulta essere l'inevitabile perdita di energia dall'effetto Stokes. Conil continuo sviluppo, l'efficienza del LED a bese di fosforo è in continuo miglioramento.


Riporto una tabella con i dati relativi ad un led da 1W:



Colore Lumen
Rosso 60
Giallo 60
Verde 70
Blu 30
Bianco naturale 80
Bianco caldo 70

Come si vede, il led bianco risulta essere il più luminoso (80 lumen) rispetto ai 30 del led blu.
È normale che il led bianco abbia una componente blu, ma questa c'è anche nella luce naturale prodotta dal sole.
Con un mio amico appassionato di fotografia abbiamo provato a fare la foto ad un ambiente ricco di oggetti di diversi colori, prima con la luce bianca del flash e quindi illuminando la stanza con un faro contenente un led a luce bianco naturale: il risultato è stato identico: nei due scatti non si notano differenze visibili nei colori presenti nell'immagine.
A questo punto mi faccio una domanda: se il flash della macchina fotografica produce una luce simile a quella della luce del giorno e il led ha dimostrato di essere tale, allora la componente blu prodotta dal led perché dovrebbe essere più pericolosa di quella del giorno?
Può darsi che, come è successo altre volte, le considerazioni fatte, anche se da illustri scienziati riguardino led di prima generazione (ancora presenti sul mercato) e non quelli in attuale produzione.
Non facciamoci comunque prendere da allarmismi, eventualmente basterà aspettare qualche mese che nei negozi arrivino lampade con led di ultima generazione.
Voi vi chiederete: Ma come fa Giuseppe ad avere i led di ultima generazione? Li ho acquistati direttamente dalla fabbrica in Cina stando attento alla qualità di produzione degli stessi (è la stessa che produce per ditte europee).

Spero di essere stato d'aiuto.

Giuseppe

 



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