Quadricottero open software e open hardware

Quando, circa un anno fa, a scuola è partita l'idea di costruire un drone ho subito accettato di collaborare per la parte elettronica/informatica.
Come risolvere il problema, io appassionato di Arduino, se non utilizzando hardware specifico per questo scopo (auto pilot system) basato su questa scheda open hardware con software scritto per questa sempre open Arducopter e Mission Planner. Nel frattempo ho scoperto anche l'esistenza di un radiocomando equipaggiata anchessa con software opensource,
Mi decido allora ad acquistare per meno di 100 Euro su Ebay un kit di un piccolo drone a quattro eliche contenente la struttura, i motori brushless, gli ESC (i controller) e le eliche.
L'open hardware di controllo del drone (auto pilot) si chiama VR-BRAIN (www.virtualrobotix.com) è nato in Italia dall'idea di Roberto Navoni, usa lo stesso IDE di Arduino ma utilizza un microprocessore ARM STM32 più veloce.

Il firmware (software interno all'hardware) è quello dell'Arducopter (code.google.com/p/arducopter/): progetto del quale ancora una volta Roberto Navoni è stato un promotore. Marco Robustini che ho conosciuto, anche se solo per telefono, cura la pagine web del gruppo italiano (diydrones.com/group/arducopter-italian-group).
Il software di configurazione e di pilotaggio remoto in GPS si chiama invece Mission Planner (ardupilot.com/downloads/?did=82).

Ho iniziato il lavoro solo quando è arrivata la radio, con due mesi di ritardo rispetto alla data in cui sarebbe stata inizialmente resa disponibile: La Taranis FrSky compresa la ricevente a 8 canali. La Taranis è equipaggiata con un software open source OPENTX (www.open-tx.org/) sviluppato da professionisti del software appassionati di modellismo. Anche in questo caso uno del gruppo che ha scritto questo software è italiano Romolo Manfredini.

Dopo diversi giorni per l'assemblaggio, la saldatura dei conduttori di alimentazione dei motori, ma, in particolare, per la configurazione sia dellla VR-Brain che della Radio, che non è stata facile, ma, anche con il prezioso aiuto del mio amico appassionato di velivoli radiocomandati Donato Nicoletti, sono riuscito a farlo volare.
Oops. All'inizio è stato Donato a farlo volare, io ho solo rischiato di romperlo ancora prima di vederlo in aria.
Ho fatto un po' di scuola di volo, e, anche con l'aiuto dell'auto pilot system, sono riuscito a farlo decollare e farmi fotografare dal drone di Donato.


Foto www.flyteamvision.it
Giuseppe Tamanini
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