FESTA
TEATRO
RAGAZZI

IIIª edizione

VIGOLO VATTARO (Trento)
Piazzale dell'Oratorio

Programma

Data

Spettacolo

Compagnia

4 agosto 1995
I tre porcellini
Teatro d'Artificio (Milano)
5 agosto 1995
Occhiali per vederci
Assemblea generale

Ragazzi delle classi 1A e1B
della scuola media di Vigolo Vattaro (Trento)

6 agosto 1995

Robinson & Venerdì

Filarmonica Clown (Milano)
7 agosto 1995
Re Zaccaria
De Zanghi di Mori (Trento)

Visto l’entusiasmo che questa festa ha suscitato nelle edizioni precedenti la Filodrammatica intende riproporre alcune serate di Teatro per ragazzi. È stato un successo per il pubblico che è accorso numeroso ed è stato coinvolto nella magica atmosfera di fantastiche storie interpretate sotto le stelle. Abbiamo piacevolmente riscoperto il gusto di stare insieme tra nonni, nipotini, famiglie intere e anche amici appassionati di Teatro. Le compagnie partecipanti ci hanno regalato il meglio del loro repertorio trascinate anch’esse nel clima “speciale” di uno spazio inedito dedicato espressamente al mondo del Teatro per ragazzi. L’estate scorsa tanti ci hanno fatto notare la mancanza di questa Festa, che non abbiamo potuto realizzare per il taglio dei contributi. I bambini, veri protagonisti della Festa, ne hanno decretato il successo e ci hanno sollecitato a riproporla. Noi siamo pronti!

La direzione della Filodrammatica di Vigolo Vattaro


Compagnia "Teatro d'Artificio" (Milano)
I TRE PROCELLINI
Storia di lazzi e minestroni, travestimenti e sganassoni
con frizzi, salti, balli e canzoni che piace ai grandi ed ai... bamboni!
di Gianpiero Pizzol
Regia di Carlo Rossi

con: Bano Ferrari, Carlo Pastori, Roberto Abbiati
burattini di Daniele Cortesi
Tecniche utilizzate: Teatro attore, musica dal vivo, burattini e pupazzi.

Il testo scritto espressamente per la Compagnia, è soprattutto e innanzitutto un gioco. Il gioco con la paura del lupo, il gioco con il cibo, il gioco con le parole, con la musica, coi burattini, con gli oggetti . Le burle che i porcellini inscenano gli uni ai danni degli altri, travestendosi da lupo, sono un modo di scongiurare la paura.
LA PAURA
I bambini sono invitati ad identificarsi con tutti e tre i porcellini, non solo con i due più piccoli che rappresentano il principio di piacere, ma anche con il maggiore che rappresenta il principio di realtà, per scoprire che insieme si può vincere la paura, si può crescere.
IL CIBO
Altro grande tema della storia è quello del cibo, che è comunque strettamente legato al piacere e alla paura: il piacere del mangiare, la paura di essere mangiati.
IL LINGUAGGIO
Il linguaggio dello spettacolo mescola teatro d’attore, lazzi e gags clownesche, balli e canzoni con musica dal vivo, giochi di teatro nel teatro. La prima casetta diventa ad esempio un teatro di burattini in cui i personaggi dei porcellini e del lupo ritrovano ognuno il proprio doppio. Il testo è scritto in rima ricercando ritmo musicale e giocando con le parole come amano fare i bambini.
Anche i lazzi e le gags sono vicini a quelli dei clown ma soprattutto al mondo ludico dell’infanzia.

Classi 1ªA e 1ªB della Scuola Media di Vigolo Vattaro
Assemblea generale
di Pilar Enciso e Lauro Olmo
regia di Rita Moratelli

Pilar Enciso e Lauro Olmo sono marito e moglie. Insieme fondano il Teatro Popular Infantil e compongono El Raterillo e Asamblea general, due opere per bambini che hanno riscosso grandi successi in Spagna e nell’America Latina.
Assemblea generale trae ispirazione da una favola di La Fontaine, Gli animali malati di peste (1668): questa favola si presenta come una sorta di dialogo tra il leone, la volpe e l’asino. Enciso e Olmo, trasportando la favola in commedia, divengono i mediatori tra il poeta e i bambini: Assemblea generale conta un numero maggiore di personaggi, ma rimane comunque fedele all’originale intenzione didascalica e satirica di La Fontaine. La nostra interpretazione di Assemblea generale ha voluto alleggerire notevolmente il testo, introducendo personaggi divertenti e momenti scherzosi, laddove era invece prevista un’alta drammaticità. La trasformazione non è avvenuta a tavolino, ma è stato il frutto di una partecipazione entusiasta e divertita degli stessi ragazzi.

Occhiali per vederci
Fiaba esistenziale con un pizzico di magia di Luis Coquard trascritta da Vittorio Chiari
regia di Gianmarco Giacomelli

Luis Coquard è un uomo legato al teatro infantile da sempre. Incominciò a scrivere teatro nel 1948 e non ha ancora terminato. Attualmente alterna la sua attività teatrale con la collaborazione ad alcune riviste e alla radio nazionale della Spagna. Dal 1973 alla televisione spagnola cura programmi per bambini e spettacoli umoristici per adulti. Le sue opere, hanno trovato nei teatri Guinerà e Romea di Barcellona il trampolino di lancio con successo entusiasmante e non ancora interrotto. Oggi in Spagna è lo scrittore di teatro per l’infanzia più premiato. I testi più rappresentati sono: Titirimunidi, Purgacito y los gigantes, El viajerio del espacio.
Occhiali per vederci, una delle sue ultime opere teatrali, è stata non tradotta ma trascritta da Vittorio Chiari che ha voluto adattarla ai giovani in difficoltà fra i quali vive da alcuni anni. Nella versione che pubblichiamo è stata rappresentata al Teatro Nuovo di Milano nel maggio del ’77 dalla compagnia del Centro San Domenico Savio di Arese. Un testo agile, suggestivo, umoristico e drammatico insieme, gustato e applaudito.

COMPAGNIA "FILARMONICA CLOWN" di Milano
ROBINSON E VENERDÌ
di Gianpiero Pizzol
liberamente tratto da “Robinson Crusoe” di Daniel Defoe
regia di Bano Ferrari
con Piero Lenardon e Carlo Rossi

Un naufragio, Robinson, si ritrova su un’isola sconosciuta in balia della propria solitudine, costretto a sopravvivere. Inaspettata è la comparsa del selvaggio Venerdì. È un incontro storico, imprevedibile e travolgente come lo è la vita.
E, su un’isola deserta sperduta come una stella, le culture di Robinson e Venerdì, così distanti vengono a contatto tra mille difficoltà. Il rapporto tra i due è in perenne bilico tra solitudine e amicizia. Soli sull’isola, alla fine arriverà la liberazione. Ma come li troverà? Nel testo teatrale si ritrovano le stesse tematiche del romanzo di Defoe. Il rapporto dell’uomo col proprio destino, l’inestinguibile sete di avventura che è propria dell’uomo giovane e aperto alla vita.
Ma l’avventura più affascinante e pericolosa è conoscere se stessi. Il rapporto con Venerdì fa parte di questa avventura. Ne nasce un incontro-conflitto dovuto alla diversità culturale dei due. L’altro, come non mai, diventa un problema seriamente, banalmente, comicamente quotidiano. Il tutto narrato dai due personaggi in una forma divertente e divertita che li fa avvicinare a due clowns.
Uno dei più importanti meccanismi del comico è la sproporzione fra mezzi e fini, intenzioni e fatti, individui e ambiente. Robinson e Venerdì vivono pienamente questa condizione (Robinson sicuramente di più) e vivono anche una sproporzione tra loro due e questo non può sfuggire alla comicità.
Il tema principale dello spettacolo è senz’altro l’incontro tra due culture, due mondi, due religioni, due visioni della vita diverse, quasi costrette al confronto da una situazione limite (l’isola) ed anche questa è un’avventura, un’avventura che ci è piaciuta e per questo la proponiamo al pubblico dei ragazzi. Di questa avventura sarà ricco, speriamo, il nostro e il loro futuro.

De Zanghi di Mori (Trento)
RE ZACCARIA
di e con De Zanghi Maurizio

È uno spettacolo nuovo che si avvale della tecnica usata dai cinesi ed in generale dai maestri orientali per rappresentare attraverso le ombre la vita quotidiana.
Re Zaccaria è tratto da una seria di leggende trentina e narra la vicenda di un re despota vissuto in un tempo indefinito. Le azioni condotte da questo monarca, l’abbattimento indiscriminato di alberi, il disprezzo della natura, lo portano a scontrarsi con i genietti del bosco, dell’acqua e dell’aria stanchi delle angherie subite.
Con un incantesimo portano il re ad una profonda tristezza che si trasforma in malattia. Maghi, alchimisti e costruttori pazzi non riescono a smuoverlo dal suo torpore. Solo l’arrivo di un guitto con il suo spettacolo e la sua morale riesce a smuovere e far pubblica ammenda il re annullando così l’incantesimo dei genietti.

Note sull’attore
De Zanghi Maurizio è nato molto tempo fa, subito dopo i triceratopo, e si è occupato quasi subito del teatro ragazzi scrivendo ed interpretando “Storia di una lepre” e “II piccolo principe” con la compagnia teatrale di Lizzana.
Poi la sua vita l’ha spesa recitando, da dilettante, sui più bei palchi di teatro italiani, da Pesaro a Macerata, a Monza, a Schio a... Nomi.
L’amore per ragazzi delle elementari e delle materne lo porta ad allestire una serie di spettacoli, dai burattini ai giochi di prestigio, dalle ombre cinesi al mimo-clown che lo lanciano nel firmamento delle 200 repliche a Lodi, Teramo, in tutto il Trentino...Con il Maestro Grisi ha scritto due fiabe musicali, di cui una, Ofelia, premiata con un 2° posto al concorso nazionale di composizione per ragazzi tenutosi a Como.
Ha elaborato e portato in scena con le scuole di Brentonico, Ala, Avio, Calliano, Isera una serie di lavori scritti ed interpretati dagli alunni. Nel 1994 con le terze medie di Mori allestisce un lavoro sull’esodo delle popolazioni trentine verso la Moravia “Senza una meta senza una destinazione “ (1915-1918) e lo vede sulla scena con l’intera scolaresca (80 ragazzi) replicandolo più volte nel teatro cittadino e per il circuito del teatro ragazzi “Mangiafuoco”. Nel 1995 è in allestimento “il piccolo Principe” con le elementari e la nota fiaba di “Pierino e il lupo” con accompagnamento dell’orchestra “Dissuono”.
Per la sezione cabaret è interprete di due spettacoli: “Bùfete”, spettacolo musicale con due musicisti e una cantante-attrice e “Ugo”, una parodia della storia dalla creazione del mondo ai giorno nostri, accolti positivamente dalla critica e dal pubblico.


Articolo tratto da: Filodrammatica ViVa di Vigolo Vattaro - http://www.filoviva.it/
URL di riferimento: http://www.filoviva.it//index.php?mod=04_Rassegne/01_FTR/FTR1995