Operazione "Anitra selvaggia"


OPERAZIONE ”ANITRA SELVAGGIA”

Cosa ha spinto l’uomo a sbarcare sulla luna?
Quali sono gli stimoli che quotidianamente ci costringono a sfidare la natura, a ricercare il nuovo, il misterioso, il magico, l’impossibile, a trascendere la nostra (in molti casi) grigia e monotona esistenza?
Che sia il continuo e folle tentativo di mettere alla prova i nostri limiti umani? Oppure un modo come un altro di esorcizzare il tempo che passa, nella speranza di vedere ricrescere i capelli perduti e di recuperare tutte le nostre antiche virtù?
O forse, come dice Bob Dylan, «...risposta non c’è, ... ..., perduta nel vento sarà...»?

Domenica 19 agosto 1990, lago di Caldonazzo (”Caldonazzosee”, per gli extracomunitari); spiaggetta de ”Le Barche”.
Finalmente il grande giorno è arrivato. Ce la farà, non ce la farà? Verrà divorato dal pesce-siluro? Maaahhh...
Oddio non c’è più il GIANNI! Non c’avrà mica ripensato?
Ma no, eccolo là seduto tranquillamente a quel tavolino: tazzina di caffè e aria soave... ma cosa pensa di fare quello lì, una scampagnata?!
Ore 15:20 - Flavio, novello Nelson, richiama tutti all’ordine: «Ragazzi, ai pedalò!». Ma la Filo non paga mai! 18.000 lire per 2 pedalò, muniti di ragni e buchi per il ricambio dell’acqua a bordo («...un vero affare...», dice il nostro cassiere).
Ore 15:30 - I natanti (si fa per dire) prendono il largo, con equipaggio di 12 uomini, più il Gianni (immerso in profonda concentrazione). Collegamento telefonico con ”Radio Rizzi International” dal molo.
Ore 16:06 - Si mette male. Si imbarca acqua (analisi chimica del perito a bordo: H2O + germi fecali, ovverosia cacca), e i natanti non sono più tali. Si propone di buttare a mare (pardon... a lago) il sovrappeso: partono per primi i ragni e Alessandro. Il Gianni intanto fuma vistosamente (dalla rabbia),(e dalle orecchie).
Ore 16:17 - Il pedalò n°1 approda finalmente alla sponda di Tenna (”la famosa altra sponda”). Il Gianni si cala in acqua (vedi analisi chimica precedente) senza pensarci due volte... bisogna sbrigarsi... il tempo stringe.
Ore 16:20 - Il Barba-natante comincia la sua fatica. ”Radio Rizzi” ci ha praticamente abbandonati...
Il ritmo del Gianni è subito buono: dalle 30 alle 38 bracciate al minuto, nei primi 22 di traversata. L’azione in acqua è potente e fluida... al confrontola corazzata Potjomkin era una barca a remi!
Ore 16:48 - Allarme!! Il Gianni è investito da correnti gelide e maligne. «Lanciamogli una coperta!». Ma allora sei proprio scemo...
Ore 16:50 - Riallarme!! Un branco di pesci attorno al Barba-natante: qualcuno (sempre  ”lui”...) pensa che siano tonni... Ma che scuola hai fatto?
Ore 16:52 - Quello di prima dice di aver visto Titti guizzare sotto lo scafo; in tre impediscono al nostromo di gettarlo a bordo di un pedalò battente bandiera germanica, transitante in quel momento.
Ore 16:56 - «Terra a babordo...», urla il balordo dei tonni. Dai Gianni che ci sei. Improvvisamente ”Radio Rizzi”: «...mi sentite... è mezzora che stiamo tentando di...». Risposta: «Ma vaff...».
Una stupenda sirena ci supera su un’altra imbarcazione; il nostromo (che confidenzialmente chiameremmo Ulisse), in stato confusionale, invia baci al bagnino Aldo sul pontile.
Ore 16:58 - La mano destra di Gianni, completa di falangi e unghie, si posa sulla scaletta del molo. E’ un boato. Lontano, Pavarotti che canta: «Vinceròòò, vinceròòò...».
Sul catamarano scene di esultanza: il nostromo vestito da Batman tenta di strozzare l’uomo dei tonni, il quale, per festeggiare il Gianni, si è tolto i boxer da bagno, sventolandoli come una bandiera.

Kappa

Hanno partecipato:
- sul pedalò n°1:    Alessandra, Angela, Kappa, Stefano
- sul pedalò n°2:    Alessandro, Annalisa,Fiorenza, Ilaria,Max, Michela , Sara e Titti
- sul pontile:    Dario,  Elena,Flavio, Laura e il bagnino Aldo
- in acqua:    Gianni

Si ringraziano:
-    la Filodrammatica per le ricetrasmittenti e la sponsorizzazione.
-    Il comune e la cittadinanza di Calceranica per la collaborazione e l’ospitalità.
-    Il pesce-siluro per non essersi mangiato il Gianni.



Articolo tratto da: Filodrammatica ViVa di Vigolo Vattaro - http://www.filoviva.it/
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